LA LATERALITà CHE PREOCCUPA !

Spesso i genitori o i docenti sono preoccupati per la mancanza di lateralizzazione di alcuni bambini.

Il termine lateralità è definito come l'utilizzo più frequente, coerente e efficace di una mano rispetto all'altra, in attività funzionali e complesse (Annett, 1985). Due dimensioni sono importanti nella lateralità: la preferenza manuale (mano scelta per agire) e l'efficacia manuale (mano più abile). La preferenza manuale rileva di una tendenza spontanea e si osserva nelle attività spontanee, mentre l'efficacia manuale si sviluppa durante l'apprendimento motorio.

Il processo di lateralizzazione è progressivo.

Da 0 a 2 anni si sviluppa la base per la lateralità: il controllo posturale, che permette i passaggi della linea mediana con una mano e le rotazioni del tronco.

Tra i 2 e i 6 anni invece c'è un grande sviluppo delle abilità manuali e la preferenza manuale diviene stabile e costante.

Nei bambini mancini o di lateralità incerta, il processo di lateralizzazione può durare fino ai 9 anni.

Esistono dei protocolli per valutare la lateralità, il più famoso è l'inventario di Edinburgh. Tuttavia, questi  protocolli si limitano a osservare la mano del bambino mentre agisce con alcuni oggetti, ma non forniscono informazioni sull'origine della difficoltà di lateralizzazione.

Davanti a un bambino poco lateralizzato, mi chiedo sempre se la base motoria gli permette di utilizzare in modo efficace e costante una mano per agire e l'altra mano per sostenere l'azione, stabilizzando per esempio gli elementi. Valuto il tono muscolare, l'integrazione bilaterale, la stabilità delle posture, la motricità fine.
Sulla base di questi elementi diventa più semplice dare delle indicazioni a genitori e docenti su giochi e attività che possono aiutare a sviluppare la lateralità.

Quest'anno interveniamo presso il DFA della SUPSI di Manno, con un corso sulla lateralità, rivolto ai docenti di scuola dell'infanzia e scuola elementare.

Buona giornata!